007# – Se Li Guardi Diventi Cieco

porno

Mio padre aveva gli occhiali da talpa.
Io ho fatto un intervento laser per la miopia nel 2010.

Era un assolato pomeriggio del 1995, ero in quinta elementare, quando tornai a casa e mi buttai sul letto piangendo come un bambino.

Ero un bambino, quindi niente di strano.

“Cosa è successo?” disse mia mamma.

“A scuola mi hanno preso in giro” dissi io.

“Ma cosa ti hanno detto?”

“Mi hanno chiesto se fossi vergine e io ho detto di no, che sono dello Scorpione!” e giù di lacrime. Mia madre rise di gusto (santa donna).

“In effetti hanno ragione loro… sei vergine!” disse con dolcezza mia madre a fianco di mio padre “Adesso ti spiego”

E lì arrivò Il Discorso, quando mia madre, pia donna dispensatrice di abbracci e casti baci, ti rivela di aver fatto sesso. Con tuo padre. Non contenta di averti spiegato come si concepisce una vita, entra nel dettaglio di come l’Atto funzioni portandoti a detestare il babbo (anche se ti ha dato la vita).

I vostri genitori vi hanno fatto “Il Discorso”? Se si, siete ben consci di quanto la rivoluzione Copernicana sia niente paragonata alla consapevolezza che i tuoi genitori hanno fatto sesso, soprattutto a quell’età.

Facciamo insieme un esercizio di astrazione. Chiudete gli occhi e pensate al coito tra i vostri genitori. Fatto? Bene, potete continuare a leggere l’articolo.

Passa il tempo e qualcosa inizia a muoversi tra le gambe. Quel movimento era correlato con un’immagine di Pamela Anderson che, per chi non ricorda, dominava gli schermi con la serie televisiva Baywatch.  Indimenticabile la corsa della sopracitata Pamelona su una spiaggia di dimensioni infinite. Da quell’immagine della Anderson in topless è stata una rapida discesa verso l’abisso…

… ma la pornografia è veramente un abisso?

Il porno non ha valore educativo né creativo, a meno che uno non si impegni a trovarne uno (sia nella produzione che nella fruizione), ma solo ricreativo. La sessualità del porno è un atto meccanico eseguito da performer, alla quale ci si deve approcciare esattamente allo stesso modo delle olimpiadi: vogliamo vedere cosa il corpo umano può fare. Pochi spettatori si incazzano con Usain Bolt se supera un record di velocità; tendenzialmente sono suprematisti bianchi o bagarini che avevano scommesso contro.

Il problema della sessualità è nell’intimità dell’atto. E, nell’epoca della sovraesposizione della sfera personale a quella pubblica, è difficile reggere il confronto con il prossimo, in quanto ci sarà sempre qualcuno più abile di te nel proporsi.

Siamo animali sociali con una logica di branco: quello che siamo nell’intimo viene spazzato via troppo spesso dalla necessità di esser accettati.

Dunque il porno può essere una porta per conoscere l’intimità dei nostri desideri più reconditi, oltre che essere giudicato per l’oscenità di cui è portatore? Può diventare una porta per parlarne al nostro partner?

Leggo che i giovini imparino le dinamiche sessuali da internet. Leggo anche che, a parità di accesso alla pornografia da parte di adulti e adolescenti, siano i primi a farsi maggiormente condizionare sugli stereotipi di genere (nel caso di questa ricerca si intende la resistenza pro forma delle donne al sesso). Pornhub, il sito porno più frequentato al mondo, piazza l’italia al 9° posto per la consultazione della piattaforma. Le donne stanno consultando sempre di più i siti pornografici (un aumento non indifferente).

Il porno è realmente equo, almeno nella sua offerta: qualsiasi tipo di perversione viene esplorato da professionisti. Anche le parafilie più bizzarre vengono sfruttate economicamente da questo mezzo. Perché, dunque, non può essere un mezzo di scoperta di sé?

Ovviamente sono da escludere tutte quelle forme dove non vi è consensualità o non vi è l’età legale (assamai che qualcuno pensicreda diversamente).

Mi piace sperare che si stia arrivando ad un’autodeterminazione della sfera sessuale sempre maggiore, dove l’individuo concepisca se stesso come un’unità rispetto all’appartenenza ad un gruppo: dal sono etero, sono gay, sono queer al sono me stesso.

Per cui mia mamma avrebbe dovuto dire: “Sei uno Scorpione, ma qualcuno ti chiamerà Vergine, qualcun’altro str*nzo e i più ti ignoreranno completamente. Ma questo non è un problema perché, etichette a parte, tu sei tu. Conosci te stesso. Gioisci della tua unicità e impara a stupirti delle tue caratteristiche”

La lotta del futuro per l’umanità sarà quella per l’autodeterminazione senza danneggiare il prossimo.

La mia lotta personale sarà quella dove smetterò di dire “Sono uno Scorpione” ma “Io sono io”

Diffondi il Verbo!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *