Io regalo esclusivamente libri.
Qualcuno potrebbe pensare “Sei furbo, così ti risolvi tutti i problemi”
E invece no: trovare il libro adatto per qualcuno è più difficile che guardare il video delle vacanze degli zii senza sbadigliare.
E più vuoi bene al destinatario del regalo più la situazione si complica.
Io sono Pierpaolo Bonante, mi occupo di creazione contenuti nella sua più ampia estensione possibile. Questo podcast nasce dalla necessità di rispondere al quesito più complesso che vi si possa presentare: Che Libro Regalo?
Da bambino volevo inventare la macchina del tempo.
Normale, son nato nell’85, che per chi non sapesse è l’anno di uscita di Ritorno al Futuro, e l’ho visto fino a consumare la videocassetta.
Non è una sottile metafora: la VHS si è letteralmente consumata al grido di
https://www.youtube.com/watch?v=EiP8SJWmWxc 3.26-3.31
Gridolini
Mi esalto tutt’ora.
Comunque volevo inventare la macchina del tempo per tornare indietro ed evitare di fare errori.
Ero un ragazzino complessato? Certo.
Sono un adulto complessato? Lasciamo stare.
Fatto sta che nel vivere una sola vita è impossibile fare la scelta giusta.
Qualcuno potrebbe dire “giusta per chi”? Altri potrebbero rispondere “giusta per me”.
E cos’è il meglio per me?
Sono quelle domande filosofiche che, finita l’adolescenza, smettiamo di porci perché non portano a niente, se non rimpianti e dubbi.
Eppure c’è un autore che ha cercato di raccontare cosa può accadere ad un individuo se viene immerso in diverse condizioni.
L’autore in questione è Paul Auster ed il libro è 4 3 2 1.
In questo libro il protagonista Archie Ferguson vive in contemporanea 4 possibili vite parzialmente o completamente differenti, dove incontra diverse persone che lo aiutano a sviluppare alcuni aspetti del suo carattere rispetto ad altri.
Ogni capitolo del libro è quadruplo ed analizza la vita di Archie in quell’arco temporale, sviluppandolo parallelamente agli altri.
Quante volte vi è capitato di immaginare la vostra vita se aveste fatto scelte differenti?
In quanti casi avete identificato in un singolo evento il punto cardine della vostra esistenza?
A me è capitato; posso dire con discreta sicurezza che la mia vita si fonda quasi completamente su un dialogo avuto con mio padre un paio di settimane prima che morisse.
Un dialogo che poneva al proprio centro il rapporto tra l’essere umano ed il mondo circostante.
Un dialogo che poneva il dubbio esistenziale “quanto il mondo in cui vivo influisce sul mio essere?”
Paul Auster risponde alla domanda a modo suo, sottolineando quanto il mondo possa influire sull’individuo. E la sua risposta è: molto.
I quattro Archie Ferguson non sono lo stesso personaggio alla fine dei rispettivi archi narrativi, hanno più punti diversi che in comune.
Dunque, chi dovrebbe leggere 4 3 2 1?
Chi non ha dubbi in merito alla propria esistenza. E chi crede che, anche con incontri diversi ed altre strade percorse, si sarebbe trovato comunque allo stesso punto dove si trova ora o in un punto molto simile.
Chi non dovrebbe leggere 4 3 2 1?
Chi ha scarsa capacità di attenzione e poca memoria: è un libro che passa da un piano narrativo all’altro ed è molto faticoso stare dietro a questa struttura. Ma è anche appassionante vedere le variazioni nella natura del protagonista in base alle esperienze.
4 3 2 1 di Paul Auster è quel dialogo che hai con il tuo migliore amico alle 4 del mattino di fronte ad una birra; l’ennesima chiacchierata che non porta a nulla, ma in qualche modo ti permette di ritrovare il tuo posto nel mondo.